Nuovi OGM: Demeter lancia un appello agli europarlamentari
22 Maggio 2025
Una pioggia di e-mail ai parlamentari europei per dire no ai nuovi OGM. Demeter Italia, insieme alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI), rinnova l’appello per bloccare la deregolamentazione delle nuove tecniche genomiche. Eliminare le regole in vigore per la coltivazione e il commercio di nuovi OGM può avere infatti 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗶𝗿𝗿𝗲𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗮𝗴𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮 e la 𝘀𝗲𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘃𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮𝗹𝗲, oltre a minare le scelte consapevoli dei consumatori.
La UE punta a un regolamento che allenterebbe in modo significativo i limiti esistenti sui nuovi OGM. Se il regolamento venisse approvato, non ci sarebbero più controlli di sicurezza preventivi, tracciabilità obbligatoria o etichettatura sulla confezione. Questo permetterebbe ai nuovi di OGM di arrivare indisturbati dai campi alle nostre tavole.
Ai parlamentari europei sono già state inviate oltre 3.700 e-mail con la richiesta il salvaguardare la libertà di scelta. Il messaggio può essere specificatamente inviato a un parlamentare o a più parlamentari italiani. Dopo aver compilato il form, è infatti possibile selezionare l’europarlamentare o gli europarlamentari, appartenenti a diversi schieramenti politici, a cui rivolgere l’appello.
Il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri stanno concludendo i negoziati prima dell’adozione del nuovo regolamento. Finora solo il Parlamento europeo ha chiesto il mantenimento dei requisiti di tracciabilità ed etichettatura per tutti i nuovi OGM. Questo è essenziale per garantire che coltivatori, agricoltori, produttori e consumatori possano fare scelte consapevoli.
Demeter punta nuovamente i riflettori sulla necessità di normative più severe che possano tutelare i consumatori.
Del rischio di una pericolosa deregulation e dell’importanza della tracciabilità per ogni prodotto parla Giovanni Buccheri, direttore di Demeter Italia.
“L’etichettatura sulle confezioni dei prodotti – spiega Buccheri – è fondamentale per la tracciabilità di ogni prodotto. Con questo nuovo regolamento rischiamo di non sapere se ciò che acquistiamo e utilizziamo sia OGM o meno. Di mezzo c’è in primo luogo la nostra libertà di scelta, la nostra salute, la biodiversità. L’invito, che sta attraversando l’Europa, è a riflettere, a porsi domande sulle conseguenze di una deregulation. Se davvero i nuovi prodotti OGM sono promettenti, come afferma l’industria sementiera, perché non dovrebbero essere etichettati? Una risposta in questo senso sarebbe utile”.
Le mutazioni causate dall’editing genomico differiscono dalla variabilità genetica esistente in natura, perché determinate zone del genoma, che sono protette dalle mutazioni nella selezione naturale, non lo sono nelle procedure di editing genomico.
“La Natura – conclude Buccheri – offre ciò che è necessario e basterebbe rispettarla, comprenderne gli equilibri cercando di tutelarli, proprio come fa l’agricoltura biodinamica Demeter, che segue rigorosi standard di produzione. Oggi a rischio c’è l’agrobiodiversità”.
Cosa sono i nuovi OGM?
Ai sensi della Direttiva UE 2001/18, che disciplina gli organismi geneticamente modificati nell’Unione Europea, gli OGM sono “organismi in cui il materiale genetico (DNA) è stato alterato in un modo che non si verifica naturalmente per accoppiamento o ricombinazione naturale”2. Si impiegano tecniche genomiche per alterare intenzionalmente il materiale genetico di piante, microorganismi o animali al fine di conferire loro le caratteristiche desiderate. Finora i vegetali trattati sono stati principalmente modificati per indurne la tolleranza agli erbicidi, come il glifosato, oppure affinché producessero essi stessi degli antiparassitari, quali le tossine BT, o per entrambe le ragioni. Più spesso, il tratto genetico desiderato viene introdotto con l’impiego del DNA di un’altra specie, ossia DNA esogeno. Attualmente si promuovono le nuove tecniche genomiche con molti nomi diversi – nuove tecniche di selezione vegetale (NBT), nuove tecniche genomiche (NGT) e mutagenesi mirata – per ingenerare l’impressione che gli organismi editati non siano veri e propri OGMNé precisi, né prevedibili
L’editing genomico viene effettuato introducendo nelle cellule dell’organismo target un enzima che taglia il DNA, noto in termini tecnici come “nucleasi”, il quale agisce come una forbice. L’enzima opera un taglio nella doppia elica del DNA, interrompendo il doppio filamento in un sito designato. La cellula attiva quindi il proprio meccanismo di riparazione per ovviare alla rottura del DNA. Si sente spesso affermare che le tecnologie di editing genomico sono più sicure e precise delle tecniche vecchio stile di modificazione, perché, si sostiene, l’intervento può essere mirato a uno specifico sito all’interno del genoma e perché non viene introdotto materiale genetico estraneo. Tali affermazioni sono tuttavia fuorvianti. In realtà, il gene editing non risulta preciso quando si guardi all’intero processo. Mentre il taglio del DNA può essere effettuato in una precisa regione del genoma, quel che accade dopo non ha nulla di preciso, prevedibile o controllabile. Si verificano puntualmente incidenti di percorso.Manda anche tu l’appello agli europarlamentari, clicca qui!
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