Il preparato biodinamico “502” a base di achillea
di Paolo Pistis
“Si viene così a ridare al concime la possibilità di vivificare la terra in modo che essa possa tornare a captare le sostanze che fluiscono dal cosmo in finissime dosi omeopatiche.”
(Rudolf Steiner, 13 Giugno 1924, Koberwitz , “Impulsi scientifico spirituali per il progresso dell’agricoltura” Editrice Antroposofica)
Nella visione olistica dell’agricoltura biodinamica il suolo viene visto come un organismo vivente e la sua fertilità fisica, chimica e biologica ne è solo un’espressione materiale. Il suolo non è solo un substrato in cui mettiamo sostanze da far assorbire alla pianta, ma un organismo completo di forze autorganizzative della materia, cioè di forze vitali, che dovranno essere cedute alla pianta. In un suolo fertile e vivente avremo un maggiore assorbimento da parte della pianta di elementi nutritivi, ma anche di forze vitali. Con questa visione è possibile considerare la concimazione non solo come apporto di macro e micro elementi nutritivi, ma anche come un’azione di vivificazione del suolo.
In agricoltura biodinamica si utilizza il letame di vacca il più spesso possibile per concimare i suoli. Per potenziare e armonizzare l’azione della concimazione è necessario che il letame non venga distribuito fresco al suolo, ma che subisca prima un processo di maturazione chiamato compostaggio. Durante il compostaggio devono avvenire delle fermentazioni utili a fini agronomici. La maturazione del letame, prima della distribuzione in campo, è utile perché non insorgano nella pianta squilibri nutrizionali con gravi conseguenze di presenza di funghi, batteri nocivi e un aumento considerevole di insetti indesiderati.
Il preparato biodinamico da cumulo
Il compostaggio biodinamico del letame prevede una serie di accorgimenti tecnici importanti tra cui l’inserimento di erbe debitamente fermentate. Ci riferiamo ai preparati biodinamici da cumulo: achillea 502, camomilla 503, ortica 504, quercia 505, tarassaco 506 e valeriana 507 che migliorano la qualità e la vitalità del concime. Osserviamo ora l’azione di uno di questi preparati organici: il preparato di achillea-502. Per questo preparato si impiega il fiore dell’Achillea Millefolium, una pianta perenne che cresce nei prati di tutta Europa. Non è un’erba infestante e cresce generalmente ai margini dei campi e delle strade. Ogni pianta in Natura esprime una specializzazione, una particolare qualità, una funzione, un valore nutraceutico. La peculiarità dell’achillea sta nel fatto che è in grado, nel suo processo fotosintetico, di mettere in relazione il potassio con lo zolfo, qualità che la rende forte, robusta e resistente. Per rendere più efficace l’effetto dell’achillea la si sottopone ad un processo di trasformazione. Le fermentazioni di prodotti alimentari nella nostra cultura e storia sono note da secoli, si pensi al salame, alle salcicce o alla salamina da sugo ferrarese, al formaggio come era fatto nei tempi antichi. In queste fermentazioni si fa uso di parti animali che permettono di trasformare e mettere in risalto alcune qualità del prodotto, oltre a consentire una conservazione prolungata della materia prima. L’achillea verrà messa a fermentare in una vescica di cervo per circa sei mesi all’aria e per circa sei mesi sotto terra. La vescica di cervo è un tessuto molto particolare che è in grado di esaltare le proprietà dell’achillea e quindi ne aumenta la capacità di favorire i legami biologici dove vi è il coinvolgimento del potassio e dello zolfo.
Un anno di fermentazione
Il preparato di achillea dopo un anno di fermentazione viene introdotto nel cumulo, insieme agli altri preparati secondo tecniche precise, e conferirà al concime la capacità di migliorare qualitativamente l’azione vivificante. In che modo? Il concime sarà in grado di assorbire dall’atmosfera anche piccole particelle omeopatiche che serviranno alla pianta per la costruzione di tessuti e sostanze. Il risultato pratico di campo è la riduzione delle carenze nutrizionali di microelementi dove venga impiegato regolarmente il concime biodinamico.
L’agricoltore “Demeter”, ovvero colui che applica con serietà e dedizione le linee guida dell’agricoltura biodinamica, sa che aggiungendo piccole quantità di preparato di achillea nel compost animale a base di letame bovino, otterrà delle piante con tessuti più forti, migliorerà l’allegagione dei fiori, aumenterà la digeribilità degli alimenti e le qualità organolettiche dei suoi prodotti saranno esaltate.
Per avere prodotti sani e genuini occorre che anche il concime sia sano e genuino per vivificare il suolo in modo armonioso ed efficace.