L’azione del preparato biodinamico “506” a base di tarassaco
di Paolo Pistis
“…ma abbiamo bisogno anche di altro che ci aiuti ad attirare nel giusto modo da tutto l’ambiente cosmico anche la silice. Anch’essa deve trovarsi nella pianta perché proprio a questo riguardo la terra sta perdendo con l’andar del tempo la sua capacità di accoglierla. La terra la perde e quindi non ce ne accorgiamo”.
(Rudolf Steiner, 13 Giugno 1924, Koberwitz , “Impulsi scientifico spirituali per il progresso dell’agricoltura” Editrice Antroposofica)
Rudolf Steiner con queste parole ci sottolinea che il suolo ha diverse funzioni.
Il suolo è un essere vivente e non può essere considerato come un mero contenitore dove si introducono sali minerali solubili, come avviene spesso nell’agricoltura convenzionale. Il suolo vivo ha un ritmo e un ampio respiro che coinvolge l’atmosfera e le sostanze che la compenetrano. L’attività microbiologica del terreno interagisce con l’aria che la circonda e con l’aria che è al suo interno. Il terreno assorbe piccole quantità di silicio che serviranno alla pianta per essere più sensibile nell’accogliere dall’atmosfera una serie di elementi utili per la sua crescita. La pianta infatti non si nutre solo dalle radici, ma ha anche una capacità assorbente dalla foglia, ha un sistema di nutrizione fogliare. Le piante che hanno una forte capacità di nutrimento attraverso la foglia, invece che dalle radici, sono le piante desertiche (ad esempio le Tillanzie) e anche le piante grasse. Nei nostri suoli le piante che hanno questa capacità di assorbire molto anche dalle foglie sono le erbe infestanti e spontanee che, se anche non concimate, crescono senza problemi proprio per il fatto che riescono ad assorbire dall’aria molto più che dal suolo.
I fiori di tarassaco (Taraxacum Officinalis) sono in special modo costituiti di silicio colloidale e se osserviamo con attenzione il fiore è espressione morfologica del sole. Il tarassaco è una pianta che è in grado di essere affine al sole, ma quando si trasforma in soffione diventa affine alla luna. È una pianta che cresce tra le polarità cosmica e terrestre.
Per elaborare il preparato biodinamico il fiore verrà messo a fermentare nel suolo per sei mesi invernali avvolto da una membrana organica grassa che si chiama mesentere. Il risultato di questa fermentazione è il preparato biodinamico 506 a base di fiori di tarassaco.
L’agricoltore biodinamico, che segue con diligenza e serietà le linee guida della Associazione Demeter sa che se inserisce il preparato 506 nel cumulo di letame assieme agli altri cinque preparati, il compost ottenuto avrà una capacità di rendere il suolo sensibile ad accogliere il silicio ed altre sostanze dall’aria. Questo permetterà poi alle piante di assorbire dall’aria ciò che nel suolo non riescono trovare. In particolar modo le piante assorbiranno quei microelementi che contribuiscono alla salute della pianta.
Il 506 è un preparato che possiamo anche dinamizzare singolarmente e spruzzare sulle piante quando ci troviamo di fronte a carenze nutritive di microelementi.
Il preparato 506 lo ritroviamo anche come ingrediente nel cornoletame compostato (500K/P), nel Fladen classico di Maria Thun e nel Fladen Colloidale.
Il preparato 506 a base di fiori di tarassaco ha uno scopo pratico: quello di aiutare il processo della fotosintesi clorofilliana. Si ottengono così prodotti agricoli di maggior qualità.