Piante aromatiche biodinamiche sul balcone
di Claudia Zigliotto
Le piante aromatiche e medicinali si coltivano da sempre e la loro utilità e le loro proprietà sono riconosciute. Da La Regula “Ora et labora” di San Benedetto, con la nascita dei giardini dei semplici (hortus sanitatis), fino alla tradizione contadina, dove le erbe aromatiche hanno sempre svolto un ruolo importante. In particolare nella tecnica agricola del maggese, che lasciava esplodere nella sua potenzialità e diversità tutta la natura, permettendo così all’attività radicale di andare in profondità nei terreni.
Oggi, gran parte dei nostri paesaggi sono stati “puliti chimicamente” e si preferisce la bellezza illusoria dei prati rasati, allontanandoli da quell’equilibrio armonico che caratterizza la vita delle piante e degli animali. Ma c’è ancora chi crede fortemente nell’importanza del ruolo delle piante aromatiche come Emanuele Tellini, contadino biodinamico che si è avvicinato alla biodinamica nel 2001. Nel 2006 Tellini ha dato vita Fattoria Cuore Verde dove, dal 2014, coltiva principalmente erbe aromatiche e officinali certificate Demeter. Autore di numerosi scritti tra cui il libro “Il manifestarsi dell’invisibile nell’Essere pianta”, svolge anche attività di formazione pratica in agricoltura biodinamica e corsi esperienziali di erboristeria biodinamica.
Tellini ci ha spiegato come anche noi, nel nostro orto o nel nostro terrazzo, possiamo coltivare le erbe aromatiche per godere dei loro benefici e sostenere il loro contributo alla biodiversità. Lo fa attraverso i quattro elementi: terra, aria, acqua e fuoco.
Terra: dalla semina al compost
Sono diversi gli accorgimenti che ci permettono di avere un terreno sano, in cui sono presenti tutte le forze della natura. Si parte dalla semina con un letto ben lavorato, dove i semi delle piante aromatiche devono essere distanziati di circa 5 o 6 cm. Si premono quindi nel terreno, in modo da allontanare il successivo diradamento, mantenendo le piante aromatiche distanziate di circa 10 cm tra le file, e si procede così seminando piante come finocchio, melissa, malva, issopo, salvia e altre. Per l’orto, il consiglio è di suddividere il terreno in quattro aree che sono legate ai quattro elementi: in ogni singola area andremo a inserire piante legate a ciascun elemento, ovvero fuoco (piante da frutto), aria (piante da fiore), acqua (piante da foglia) e terra (piante da radice). Negli anni successivi si effettuerà una rotazione delle coltivazioni per mantenere un importante grado di fertilità nel terreno. Sul terrazzo questo può essere predisposto allestendo quattro grandi vasi e negli anni avverrà anche qui la rotazione degli elementi in maniera tale da mantenere, con le rotazioni, una fertilità del terreno dei vasi.
Per chi volesse preparare un compost da utilizzare nella coltivazione di piante aromatiche in terrazzo, il consiglio è di usare le cassette di legno dell’ortofrutta, togliere il fondo, adagiando la prima sopra a un sottovaso sul terrazzo e impilare, successivamente, una cassetta sopra l’altra fino a un massimo di tre o quattro cassette . Qui si andranno a mettere gli scarti umidi e vegetali producendo in questa maniera il compost necessario al reintegro di compost autoprodotto nei quattro vasi. Visto che il tempo di trasformazione del compost è di 4/5 mesi è possibile predisporre due o tre compostiere in maniera tale che, quando una sta svolgendo il periodo di umificazione, l’altra andrà a riempirsi.
Acqua: quanto e come innaffiare le piante aromatiche
“Bisognerebbe fare attenzione a come dalle erbe profumate del prato derivi una reciproca stimolazione della vitalità anche per le piante circostanti” (Rudolf Steiner)
Per aumentare la quantità di aroma dobbiamo limitare l’utilizzo di acqua, perché l’aroma e l’olio essenziale nelle piante aromatiche è la difesa della pianta stessa allo stress idrico. Per cui maggiore sarà lo stress idrico della pianta, maggiore sarà la quantità di aroma che questa conterrà.
Sulla base di questo principio possiamo predisporre nell’orto degli spazi dove le piante possano interagire tra di loro. Un esempio? Mettendo vicine piante, che possono entrare in competizione per l’acqua e aumentare, di conseguenza, le sostanze nutritive e gli aromi. Un’altra scelta è quella di accostare una coltivazione di piante a radice profonda con una coltivazione di piante a radice superficiale. Oppure mettere vicine piante che necessitano di molta acqua a quelle che ne necessitano di poca, come ad esempio le zucchine circondate dal rosmarino.
Ci sarebbero moltissimi esempi da fare, ma il punto è che la gestione dell’acqua in agricoltura agroecologica non va vista attraverso il suo utilizzo sistematico, perché questa visione di irrigazione forzata va ad aumentare il peso specifico, annacquando i frutti e abbassando il loro valore nutrizionale e aromatico. Nell’erboristeria biodinamica è di fondamentale importanza usare l’umidità dell’aria, nel respiro naturale della Terra, per ottenere delle erbe di altissima qualità.
Aria e importanza della luce
L’elemento aria, con l’intensità della luce, incentiva nelle erbe aromatiche la formazione di olii essenziali e aromi. Per questo motivo tutti gli alimenti di alta montagna sono decisamente più saporiti e aromatici rispetto a quelli del fondo valle. Potremmo dire che la terra, più è vicina al cielo e all’intensità luminosa, maggiore nelle piante è la loro forma contratta e compatta. Allo stesso tempo le piante risultano più ricche di profumi.
E aria è anche il vento che riceve la pianta, per questo nella predisposizione di un orto un aspetto sicuramente importante lo riveste la delimitazione con siepi frangivento, che oltre a portare i benefici dei profumi aromatici delle piante della siepe (alloro, rosmarino, mirtillo etc.) diventano un luogo per aumentare la biodiversità di insetti e uccelli. Queste siepi, infrangendo i venti bassi, aumentano la temperatura del terreno, creando un clima ideale e condizioni di maggiore coltivabilità. Gli uccelli prediligono le siepi di arbusti officinali, da cui traggono preziosi alimenti aumentando, al contempo, anche la biodiversità del nostro giardino.
Fuoco: come potenziare le piante con il calore
Il calore del suolo e dell’aria sono fondamentali per la coltivazione di piante aromatiche perché ne aumentano in maniera importante lo stress idrico e, di conseguenza, la qualità delle erbe aromatiche è maggiore.
Le erbe aromatiche per potersi esprimere al meglio negli aromi necessitano dell’influenza del calore, per cui vanno raccolte in un periodo asciutto, almeno dopo cinque giorni che non piove, in maniera che abbiano prodotto olii essenziali e il momento migliore è al mattino presto dopo la scomparsa della rugiada, mentre per le radici il momento migliore è il pomeriggio nelle ore del tramonto del sole. I fiori consiglio di raccoglierli esclusivamente a mano, mentre le coltivazioni a foglia si possono raccogliere sia con forbici o falce, mentre per le radici si può utilizzare la forca vanga.
Il calendario delle semine di Maria Thun
L’ultimo consiglio è quello di utilizzare il calendario delle semine di Maria Thun, una preziosa raccolta di informazioni per seminare, trapiantare e lavorare la terra sulla base delle ricerche sui movimenti delle costellazioni. Quando scegliamo di coltivare un orto o un giardino, infatti, dobbiamo ricordarci che questi spazi sono connessi con il Cosmo e le sue forze. Questo è stato il punto di partenza che ha spinto Maria Thun, nel 1952, a studiare le influenze dei ritmi cosmici nei diversi momenti di semina ed è grazie al suo grande lavoro che, dal 1963, l’agricoltura biodinamica e agroecologica ha uno strumento indispensabile, il Calendario delle semine di Maria Thun. Qui si spiega come gli impulsi delle costellazioni vengono trasmessi alla Terra attraverso la Luna, che a sua volta, per stimolare la vita, utilizza gli elementi classici: terra, acqua, aria e fuoco. Consultare il calendario ci aiuterà a fare scelte migliori.