
La cheratina spiega perché il cornoletame funziona.
Una ricerca durata quattro anni è stata pubblicata sulla rivista scientifica «Environment, Development and Sustainability» del gruppo Springer.
Tra gli autori, Michele Lorenzetti, biologo ed enologo, intervistato da Cinzia Scaffidi per il sito dell’associazione Demeter Italia.
Parma, luglio 2023_ Con il titolo: «Tutto merito della cheratina: la scienza spiega il legame tra corno e letame», Demeter Italia pubblica sul proprio sito un’intervista a Michele Lorenzetti, enologo, biologo e co-autore della ricerca sul cornoletame pubblicata a marzo su «Environment,Development and Sustainability» del gruppo Springer.
Il titolo del lavoro di ricerca è: «Metabarcoding analysis of the bacterial and fungal communities during the maturation of preparation 500, used in biodynamic agriculture, suggests a rational link between horn and manure», che tradotto significa «L’analisi del metabarcoding delle comunità batteriche e fungine durante la maturazione del preparato 500, utilizzato in agricoltura biodinamica, suggerisce un legame razionale tra corno e letame»; il metabarcoding è un tipo di mappatura del DNA che consente di identificare contemporaneamente tutte le specie di funghi, batteri e microrganismi presenti in un campione.
Lo studio, frutto di una ricerca durata quattro anni, illustra quali sono i meccanismi che regolano l’evoluzione del letame contenuto nei corni interrati dagli agricoltori biodinamici per produrre il cornoletame, dal quale si ricava il fertilizzante noto come Preparato 500.
Nell’intervista, realizzata da Cinzia Scaffidi, Lorenzetti racconta come l’elemento chiave del processo consista nella cheratina di cui è composto il corno, che viene metabolizzata da funghi già presenti nel rumine del bovino e che si trasferiscono nel letame.
Proprio questi funghi, scomponendo la cheratina, liberano frazioni di proteine che sono come un “invito a pranzo” per moltissimi batteri presenti nel terreno in cui il corno riempito di letame viene interrato. I batteri “corrono” infatti all’interno del corno modificandone in pochi mesi la composizione a loro favore: mentre nel letame fresco c’era una preponderanza di funghi e una scarsa presenza di batteri, la situazione del cornoletame è esattamente opposta.
Abbondanza e varietà di batteri, con compiti specifici, ricorda Lorenzetti: «ci sono quelli che partecipano al ciclo della sostanza organica, che poi raggiunge una struttura più stabile ed evoluta quando diventa humus; ci sono quelli che promuovono il ciclo delle sostanze nutritive e dunque fosforo, potassio e azoto; ci sono quelli che risanano i terreni perché sono in grado di metabolizzare alcune sostanze “estranee”, come gli idrocarburi o alcuni elementi di sintesi».
Uno studio che non solo apre nuovi orizzonti di ricerca, ma che offre quell’aggancio razionale che qualche volta è mancato nella narrazione dell’agricoltura biodinamica, offrendo il destro a chi ha avuto ed ha interesse a denigrarla o emarginarla.
È possibile leggere l’intervista di Cinzia Scaffidi a Michele Lorenzetti su www.demeter.it nella sezione News, mentre il testo integrale dell’articolo pubblicato su «Environment, Development and Sustainability» si può richiedere a info@demeter.it.
Demeter Italia è un’associazione di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici affiliata alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI). Con sede a Parma, Demeter Italia svolge un’attenta azione di controllo sulla produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti, seguendo ogni fase della filiera fino al rilascio della certificazione e all’etichettatura. L’Associazione comprende oltre 700 aziende, diffuse su tutto il territorio nazionale e appartenenti a diversi settori merceologici: vino, olio, frutta, verdure, spezie, erbe aromatiche, carne, prodotti caseari e cosmetici. Per saperne di più: https://demeter.it
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