
Cinzia Scaffidi è la nuova responsabile comunicazione e pubbliche relazioni di Demeter Italia
Dai primi di marzo è iniziata la collaborazione tra Demeter Italia e Cinzia Scaffidi nel ruolo di Responsabile della comunicazione e delle pubbliche relazioni. La caratura di questa professionista, giornalista e docente universitaria, darà alla nostra associazione un impulso che, siamo certi, ci aiuterà a raggiungere il riconoscimento che la biodinamica e Demeter meritano.
Cinzia Scaffidi, classe 1964, è nata in Sicilia, a Gioiosa Marea (Me), ma si è trasferita con la famiglia a Bra (Cn) l’anno successivo. Si è laureata in Filosofia a Torino e dopo una esperienza di insegnamento nella scuola pubblica ha lavorato per una Ong torinese che si occupava di cooperazione internazionale. Rientrata a Bra (“sentivo la mancanza della vita di provincia”) nel 1991 per dirigere il settimanale locale, dal 1992 al 2015 ha lavorato nello staff dell’associazione Slow Food, inizialmente in seno alla casa editrice, quindi coordinando il Premio Slow Food per la Biodiversità, poi evoluto in Terra Madre, l’incontro mondiale delle comunità del cibo; dal 2005 ha diretto il Centro Studi di Slow Food, fino al 2015 anno in cui ha iniziato la libera professione. Ha sempre ricoperto anche incarichi associativi, sia nazionali che internazionali, e dal 2014 al 2018 è anche stata vicepresidente di Slow Food Italia.
Dal 2006, insegna presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo nata nel 2004, occupandosi di problematiche globali legate al cibo, come salute pubblica, sostenibilità e diritti di consumatori e produttori. Dal 2015 scrive e insegna come free lance collaborando anche con altri atenei e centri di formazione. Le sue pubblicazioni più recenti, per Slow Food Editore, sono: Che mondo sarebbe. Pubblicità del cibo e modelli sociali (2018); Il mondo delle api e del miele (2019); Il profitto e la cura. La sostenibilità e le voci che non abbiamo ascoltato (2021).
“Sono molto contenta di questo incarico in Demeter perché mi consente di tornare ad avere a frequenti contatti con le aziende agricole e con il mondo associativo” ci ha detto. “È importante, per chi come me studia le dinamiche legate a produzione, distribuzione e consumo di cibo, non perdere il contatto con il punto di vista degli agricoltori per avere una visione costantemente aggiornata sullo stato di avanzamento delle varie problematiche legate al cibo”. Ed ha aggiunto: “Credo che sia il momento, per Demeter, di rendersi visibile non soltanto come ente di certificazione, ma come associazione di produttori, trasformatori e distributori e dunque come parte attiva della società civile. L’agricoltura biodinamica, nonostante l’indiscutibile valore ed efficacia dei suoi metodi e delle sue visioni, è ancora oggi oggetto di mistificazione e cattiva informazione, viene considerata quasi un club nel quale si fanno e si dicono cose poco comprensibili. Ma le aziende biodinamiche si impegnano – sul piano ecologico, su quello economico e su quello della produzione agricola – su tematiche che oggi sono all’ordine del giorno su tanti tavoli (da quelli della politica a quelli dell’economia a quelli del sociale) e quindi Demeter va considerata anche come un soggetto politico che può relazionarsi con tutti gli attori che oggi lavorano per la sostenibilità e il cambio dei paradigmi produttivi”.
“Per questo la biodinamica – conclude – deve diventare più accessibile, uscire da una nicchia che lascia spazio a troppi fraintendimenti e far capire che è un metodo di produzione sano, completo, attento, rigenerativo che ha tutte le carte in regola per essere una scelta molto moderna e piena di futuro proprio perché piena di attenzione alla vita del pianeta”.