I pulcini col becco di Fidora Wines
Si avvicina il termine per l’inserimento obbligatorio degli animali nelle aziende certificate Demeter con una estensione maggiore di 5 ettari e, proprio a questo proposito, abbiamo intervistato Emilio Fidora dell’azienda agricola Fidora Wines di Cona, in provincia di Venezia.
Siete una azienda biologica con una lunga storia, visto che la svolta bio è avvenuta già nel 1974. Qual è stato in questi anni il vostro rapporto con gli animali?
Abbiamo sempre avuto animali in azienda. I cavalli ci sono sempre stati e, per un periodo, abbiamo avuto un allevamento produttivo per carne che, qui in Veneto e specialmente nella zona Padova, è un cibo tradizionale molto apprezzato. In passato abbiamo avuto anche greggi di capre e pecore. E poi i bovini. Per noi gli animali devono avere le cure e gli spazi adeguati e ad un certo punto della nostra storia aziendale abbiamo dovuto ridurre i nostri animali per dedicarci alla viticoltura. Ma oggi che tutti gli investimenti in cantina e nelle vigne sono stati fatti abbiamo deciso di impegnarci nuovamente nell’allevamento. Attualmente abbiamo 6 cavalli, una 30ina di bovini, 3.000 galline ovaiole e 100 galli.
L’investimento sull’allevamento avicolo è recente, ce ne può parlare?
Questo investimento è stata la grossa novità di quest’anno. Il 5 gennaio sono arrivati in azienda 3.000 pulcini di 1 giorno. Demeter permetterebbe l’acquisto di pollastre bio, ma è praticamente impossibile reperirle sul mercato. Le poche che si trovano sono sbeccate, visto che questa pratica viene fatta dagli allevatori quando sono ancora piccole e il disciplinare Demeter non lo ammette. Avremmo potute acquistarle in deroga al disciplinare, ma visto che era un nuovo progetto abbiamo deciso di fare tutto per bene. Abbiamo acquistato i pulcini dalla pulcinaia prima che fosse loro praticata la sbeccatura e li abbiamo curati fino a che, intorno alla sedicesima settimana, non sono diventati produttivi. È stato impegnativo, perché è molto più facile comprare le pollastre che sono già pronte per deporre.
Quanto spazio hanno le vostre galline?
Appena sono state pronte per deporre le abbiamo spostate in un altro capannone che è stato calibrato per ospitare 9.000 galline in conformità a quanto prescritto dal disciplinare Demeter. Nello stesso spazio un avicoltore convenzionale ne farebbe entrate 90.000. Oltre allo spazio all’interno le nostre galline possono uscire ed hanno a disposizione un ettaro e mezzo per razzolare. È un’area in cui ci sono zone di prato, di bosco e siepi e di vigneto.
Che sinergie ci sono tra questo tipo di allevamento e l’azienda agricola?
È un ciclo chiuso. Produciamo internamente i seminativi che vengono utilizzati per l’alimentazione di tutti i nostri animali e, per quanto riguarda le deiezioni delle galline, le lasciamo prima maturare in una concimaia per poi essere messe nei cumuli dove facciamo il compost biodinamico, mescolandola con le potature degli alberi e con il letame equino e bovino.
E le uova che vendete sono certificate Demeter?
Si, le vendiamo attraverso il circuito Naturasì e sono uova biodinamiche. In Italia non se ne trovano molte. Alcuni paesi europei come la Svizzera, la Germania e l’Olanda le producono, ma ce ne sono altri come la Francia che non ha avicoltori biodinamici.
Quando vi siete certificati Demeter?
Come azienda ci siamo certificati nel 2020. Siamo molto attenti nell’applicazione del metodo tanto da produrre internamente quasi tutti i preparati biodinamici, anche quelli da cumulo. La pratica della biodinamica per noi ha rappresentato uno sbocco naturale e la strada che stiamo percorrendo va verso la realizzazione dell’individualità agricola a ciclo chiuso, in cui crediamo molto.