Demeter per l’innovazione
di Alois Lageder
Il consiglio di Amministrazione della Demeter Italia che ho l’onore di presiedere ha oramai due anni di esperienza. Il mandato volge al termine e questo editoriale di fine anno mi offre l’occasione di riassumere quanto è stato fatto e di dare qualche spunto sul futuro sviluppo.
Partendo dalla decisione del Consiglio d’Amministrazione di trasformare il Consiglio in un organo di sviluppo, ovviamente anche con funzione di controllo, il CdA si è mosso attivamente ed ha preso alcune importanti decisioni come la definizione dell’Iter di accesso al riconoscimento Demeter, del nuovo Statuto e delle Linee guida per gli standard di produzione.
Le evoluzioni avvengono, purtroppo, lentamente in un sistema complesso come la Demeter, ma si notano già i primi cambiamenti. Ci vorranno comunque più anni per riuscire a cambiare l’associazione profondamente. In futuro il nuovo CdA che verrà eletto a marzo del prossimo anno secondo me potrebbe concentrarsi su due obiettivi: lo sviluppo di Demeter come istituzione e lo sviluppo professionale dei soci e sub-licenziatari
Per riuscire a sviluppare Demeter come istituzione, ma anche nell’intento di sviluppare l’intero movimento biodinamico, è necessario una intensa collaborazione tra Demeter Italia e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, aspetto fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi. Da due anni Demeter e l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica cooperano concretamente in tanti progetti. Secondo il mio punto di vista le due associazioni dovrebbero unirsi in un’unica istituzione. È ovviamente molto importante che la sfera culturale rimanga ben distinta da quella giuridica ed economica, ma a me sembra fondamentale che i due organi lavorino come un unico organismo, per avere chiari gli obiettivi da perseguire e coordinare meglio le singole attività. Questo tema lo stiamo già discutendo da tempo nell’attuale CdA e nel nuovo statuto di Demeter lo abbiamo persino inserito nel testo. Il terreno è stato seminato, ora bisogna far crescere quest’idea e raccogliere i frutti, quando i tempi saranno maturi.
L’associazione dovrà munirsi di una struttura organizzativa più ampia e efficace. Le tante richieste di entrare in Demeter hanno aumentato la mole di lavoro. Ci vorranno nuove risorse umane e strumenti necessari per riuscire a gestire il forte afflusso di nuovi sub-licenziatari. Il perno per un cambio di qualità e velocità lo vedo nella posizione di chi dirigerà questa istituzione. Questo compito non compete al Consiglio che avrebbe un’altra funzione, cioè di indirizzo e controllo, ma spetta al Direttore. Mi auguro che il nuovo consiglio prenda subito in mano questo tema e trovi, c’è da augurarsi insieme all’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, un accordo per unire i due uffici in un’unica struttura nominando un direttore in gamba.
Ritenevamo essenziale alzare il livello d’ingresso di nuovi sub-licenziatari, per riuscire a garantire l’afflusso di nuove aziende solo se avranno acquisito le necessarie conoscenze sull’agricoltura biodinamica. Per garantire questo sono stati elaborati l’Iter di accesso e le Linee guida per gli standard.
Ma il punto per me più importante e di svolta sarà quello di trasformare la Demeter e i suoi tecnici da controllori a supporters degli agricoltori; i nostri tecnici saranno istruiti per fungere da mentori, dare supporto, assistere, dare consigli, motivare per migliorare il proprio lavoro, “amici e non poliziotti”. Un progetto che stiamo mettendo a punto con l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica è proprio quello della formazione di nuovi tecnici e dell’aggiornamento e perfezionamento dei i tecnici esistenti. Come vedete il lavoro non manca!
Chiudo augurando a tutti un felice Natale e un ottimo 2019.