Chi sceglie la biodinamica poi non l’abbandona più
Il nuovo anno si annuncia ricco di buone nuove per il movimento biodinamico.
Il Consiglio Demeter insieme al consiglio di AssoBiodinamica è consapevole del fatto che ciò di cui c’è sempre più bisogno è un supporto effettivo agli agricoltori. I nostri associati dovrebbero essere orgogliosi di far parte di un’associazione che li supporta, li aiuta, li stimola, li assiste, e non percepirci come dei controllori che ispezionano carte e procedure, ma come dei partner che li accompagnano nella loro meravigliosa avventura nella Biodinamica.
E’ per questo che è stato introdotto “L’Iter di Tutoraggio formativo propedeutico alla Certificazione Demeter” nel quale si premette che “nel variegato panorama delle aziende agricole italiane che intendono convertirsi al metodo agricolo biodinamico, spesso ci si ritrova a confrontarsi con realtà che per il loro percorso imprenditoriale, per le loro dimensioni, scelte colturali e non ultime scelte personali e di vita, sono molte eterogenee e diverse tra loro; pertanto riteniamo che un percorso formativo e di accompagnamento “su misura”, specifico per ogni azienda agricola, sia il modo migliore per poterla avviare alla certificazione DEMETER. La stesura di un iter di tutoraggio formativo nasce dalla consapevolezza, all’interno del consiglio Demeter, che il solo corso di formazione, seppur di primo e secondo livello, oggi propedeutico alla certificazione di una azienda agricola a marchio Demeter, non sia più bastevole; è necessario ma non sufficiente.”
E ancora: “La figura dell’auditor va intesa non come un ispettore di campo ma come un “portatore di entusiasmo” che entra in azienda per affiancarsi all’imprenditore e motivarlo nelle scelte più efficaci per raggiungere un elevato standard di produzione biodinamica”.
L’iter di Tutoraggio formativo è molto importante perché decidere di adeguarsi ai protocolli Demeter significa farlo in maniera professionale e, come moltissimi di noi fanno, con serietà e passione in ottica di un miglioramento continuo nelle nostre terre e dei prodotti che ne derivano.
In Sudtirolo, dove ho il piacere di vivere, avevamo rinnovato nel nostro maso Römigberg al Lago di Caldaro un vigneto con una vecchia varietà autoctona, nota per la sua vigoria. Avevamo scelto le selezioni riconosciute come qualitativamente migliori ma, una volta entrate in produzione, le viti producevano dei frutti grossi che difficilmente maturavano in maniera uniforme o, peggio, marcivano e non erano all’altezza dei nostri consueti standard qualitativi. Stavamo addirittura già considerando di rifare l’impianto una seconda volta con un’altra varietà. Nel frattempo però avevamo già iniziato a introdurre pecore e mucche in tutti i nostri vigneti e così anche in quel vigneto da quattro anni pascolano una decina di mucche tra fine settembre ai primi di aprile. Con grandissima sorpresa e stupore abbiamo visto come negli anni la crescita delle piante si stava trasformando e da una atteggiamento selvaggio e tempestoso si è arrivati ad un incredibile armonia con frutti bellissimi, tutti uguali e ben maturi, insensibili al marciume e alla Drosofila Suzukii, la mosca acida che negli ultimi anni dà tanto fastidio alle uve a bacca rossa. E così, quando abbiamo iniziato l’ultima vendemmia l’abbiamo visto come il più bel vigneto di tutto il maso. Una performance sorprendente, spiegabile con l’astralità, con l’anima che l’animale apporta nel mondo della natura.
Chi decide di applicare la biodinamica non l’abbandona…